Ambulatori dedicati — Dettagli

Ambulatorio della colonna vertebrale

Curriculum Dott. Giuseppe Campagna: Dirigente medico Neurochirurgia presso Fondazione Poliambulanza specialista in chirurgia strumentata della colonna vertebrale per il trattamento delle patologie degenerative, post-chirurgiche e traumatiche della colonna vertebrale mediante Neuroendoscopia, Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale (chirurgia del Morbo di Parkinson). Membro del comitato scientifico della Associazione Parkinson Brescia Docente presso la scuola di Osteopatia St.George Membro AO-Spine Europa

Curriculum Dott.ssa Salvi Monica: Fisioterapista laureanda in medicina e chirurgia specialista in riabilitazione ortopedica, neurologica, emoflebolinfatica, reumatologica; specialista nel trattamento dei dolori e disfunzioni del capo collo e del rachide nei dimorfismi,paramorfismi fisiologici e patologici; specialista nella terapia conservativa del dolore cronico benigno neuropatico e metastatico nelle patologie iperalgiche e sindromi complesse (fibromialgia, cefalea muscolo tensiva,etc). Membro IAF Italia per lo studio del dolore, AMURR associazione riabilitazione reumatologica

I disturbi della colonna vertebrale colpiscono 1 italiano su 2. Si stima che ad esempio la lombalgia è seconda solo alla cefalea come dolore sperimentato da un soggetto lungo il corso della propria vita, con una prevalenza durante la vita dal 60 all’80%, rispetto alla cefalea che si stima sia dal 80 al 90%. Il Dipartimento della Salute degli Stati Uniti ha stimato che la lombalgia cronica (oltre le 6 settimane) limita l’attività di circa un terzo della popolazione in ogni momento dell’anno.

Mal di schiena e osteoporosi
Nel 40% della popolazione sopra i 65 anni, nella maggioranza donne, si verifica una frattura (di femore, polso o vertebrale) mentre il 14% della popolazione maschile sopra i 60 anni soffre di osteoporosi, in Italia 5000000 di persone (di cui l’80% sono donne) soffrono di osteoporosi; l’osteoporosi è una patologia degenerativa fisiologica e a causa di patologie del metabolismo o iatrogene (farmaci es cortisone) precoce, che mette a rischio la salute delle nostre vertebre e per, per sua natura, correlata al mal di schiena ed a un conseguente alto tasso d’invalidità.

Fattori di rischio
La maggior parte degli studi rileva che lavori usuranti, lavori gesto ripetuti, posture aberranti o errate per cause epigenetiche (es. osteoporosi) e paramorfismi emotivi, problemi legati all’articolazione temporo- mandibolare e ortodontica, sollevamento di pesi o la posizione prolungata in piedi sono considerati fattori di rischio direttamente correlati alla lombalgia, alla dorsalgia, alla cervico bracalgia, alla cefalea muscolo tensiva. Lavori nei quali è necessario spingere e tirare sembrano maggiormente associati con dolore alla spalla, la guida di automezzi e le vibrazioni a cui si è esposti causano maggiormente sacro ileiti e sindromi glutalgiche. Problematiche dell’ATM o posture sedute al computer alle cervico-dorsalgie. Altri fattori di rischio correlati all’aumento dei disturbi del rachide soprattutto lombare sono i lavori pesanti (magazziniere,imballaggio etc) i disturbi alimentari (obesità, anoressia), mancanza o errata attività fisica (diminuzione o squilibrio di tono e trofismo muscolare), alcune tipologie di sport impattanti, alcuni hobby (giardinaggio).
La maggior parte dei disturbi che colpiscono la colonna vertebrale però, esclusi quelli a trauma diretto o indiretto, o secondari a patologie genetiche od oncologiche è molto più alto 85%, stima che cresce visto che nei recenti studi si è evidenziato che i bambini e gli adolescenti rispetto a 10 anni fa soffrono di almeno 1 episodio di dolore alla schiena.
Il mal di schiena infatti, ancora oggi viene visto come un problema della età media o delle persone anziane, ma uno studio epidemiologico recente suggerisce che l’età di esordio si distribuisce tra la seconda e la
quinta decade di vita con la lombalgia di comune riscontro tra i ragazzi e nell’adolescenza, con una prevalenza simile a quella che si può trovare nella popolazione adulta. Burton et al. hanno condotto uno studio prospettico sulla storia naturale della lombalgia negli adolescenti e hanno riportato un’incidenza nel corso della vita di circa il 12% all’età di 11 anni che aumenta fino al 50% all’età di 15 anni vi è una forte evidenza che l’incidenza di lombalgia nell’infanzia e nell’adolescenza è un fattore predittivo della possibile recidiva di dolore e cronicità durante l’età adulta.

Mal di schiena occupazionale e invalidità
L’incidenza del mal di schiena correlato all’invalidità è significativo. Negli Stati Uniti la lombalgia, tra le patologie della colonna lombare, è la causa più importante di perdita di ore lavorative negli individui più giovani di 45 anni, e la terza causa più comune tra gli individui tra i 45 e 65 anni con un’incidenza di 12,7 giorni per ciascun lavoratore durante l’anno. La lombalgia viene considerata come la maggior causa di perdita di tempo lavorativo nei paesi industrializzati. Sono stati identificati fattori che determinano la cronicità, inclusa la presenza di dolore irradiato agli arti inferiori di natura severa, obesità, lavoro che richiede il sollevamento di carichi per più del 75% del giorno e mancanza di disponibilità di incarichi più leggeri.

Mal di schiena e peggior qualità della vita
I ricercatori del Boston Medical Center hanno scoperto che il dolore alla schiena frequente e persistente è associato a una morte precoce. Questa conclusione arriva da uno studio, pubblicato nel Journal of General Internal Medicine, su oltre 8.000 donne anziane che sono state seguite per una media di 14 anni. Le donne che hanno riportato dolore alla schiena frequente e persistente hanno avuto un aumento del rischio di decesso del 24% in più rispetto alle donne senza dolore alla schiena. Il mal di schiena può compromettere direttamente le attività quotidiane; spesso gli anziani evitano di svolgere molte di queste attività per timore di una nuova lesione o di un peggioramento dei sintomi. Essere incapace di svolgere o evitare attività quotidiane potrebbe portare ad un aumento di peso, sviluppo o progressione di altre patologie croniche, perdita di tono e forza muscolare degli arti inferiori con aumento delle cadute e fratture e in ultima analisi, alla morte più precoce. Questi risultati gettano le basi per futuri studi per valutare l'impatto a lungo termine dei trattamenti per il mal di schiena e delle strategie di auto-cura. I medici dovrebbero valutare la funzione fisica negli anziani con dolore alla schiena e raccomandare una gestione basata sulle linee guida, che incoraggi l'uso di trattamenti meno invasivi.
L’impatto che i disturbi del rachide hanno sulla popolazione italiana come peggioramento della qualità di vita e sul sistema sanitario nazionale è quindi gravoso. Ma si potrebbe di gran lunga ridimensionare con la corretta educazione e il corretto approccio preventivo-terapeutico visto che l’85% dei disturbi della colonna si può trattare in fase precoce attraverso la prevenzione, la profilassi correttiva sia conservativa che farmacologica e laddove necessita chirurgica mininvasiva, mediante un significativo approccio terapico multidisciplinare che prevedere una diagnosi differenziale interdisciplinare del disturbo e la conseguente terapia.

In Pillole
  • il dolore alla colonna vertebrale ha un importante impatto negativo sulla qualità di vita delle persone che ne soffrono, limitandone sia le attività lavorative che di vita di relazione sia negli adolescenti che negli adulti, negli anziani aumenta il rischio di fratture e la morte precoce
  • il dolore al rachide sia di tipo degenerativo (spondiloartrosi, discopatie, spondilolistesi, conseguente a plurimi interventi sulla colonna vertebrale lombosciatalgico), genetico (sindromi distrofiche o degenerazioni genetiche della colonna scogliosi, ipercifosi, deformanti), di tipo metabolico (osteoporosi o fratture da insufficienza), autoimmune (AR, sindrome di Paget), iatrogeno (conseguente all’utilizzo di farmaci (statine, chemioterapici, cortisonici ad alto dosaggio etc) costituisce un problema molto comune e diffuso
  • il 90% dei dolori alla colonna vertebrale sono di tipo cronico e invalidante
  • nella maggior parte dei casi i problemi alla colonna vertebrale derivano da una predisposizione costituzionale, legata alla conformazione della colonna stessa, si potrebbe parlare di “un difetto di fabbrica”. Anche anomalie che intervengono durante il periodo dello sviluppo (come la scoliosi o
    le ipercifosi dorsali o dorso curvo), possono favorire nell’età adulta l’insorgenza di dolori
  • le anomalie della conformazione della colonna predispongono ad una maggior usura delle
    strutture che la compongono (dischi intervertebrali, articolazioni vertebrali)
  • trattandosi di un problema di “usura”, è purtroppo logico attendersi che il SITUAZIONE cronicizzi
    e si accentui con il passare degli anni
Settori del rachide con prevalenza di dolore invalidante
  • Capo collo 90%
  • Dorso torace 80%
  • Lombare 80%
  • Sacrale 60%
  • Coccige 20%

Diagnosi differenziale
  • Autoimmuni (malattia di Paget, artrite reumatoide, spondiliti infettive, artrite psoriasica, infezioni faringee, cerebropatie)
  • Epigenetiche, genetiche, ormonali (osteoporosi, artrosi, osteomalacia, dimorfismi genetici es sindrome di Scheuermann etc)
  • Iatrogena (uso di alcuni farmaci es chemioterapici, cortisone etc..)
  • Nevralgie
  • Oncologia
  • Infezioni
  • Patologie del rachide in emergenza (siringomielia, sindrome cada equina etc)
  • Patologie muscolari
  • Patologie neurologiche
  • Patologie viscerali con dolore irradiato alla colonna
  • Problema ATM
  • Problemi apparato oculo-vestibolare
  • Traumi diretti, indiretti
  • Psichiatriche

Cause
Degenerazioni fisiologiche o traumatiche o da usura come ernia, stenosi, sindrome delle faccette, protrusioni del disco, bulging discale, artrosi (o spondiloartrosi), listesi o spondilolistesi etc
Paramorfismi (atteggiamenti posturali)

Cause congenite
Sovraccarico o lavoro gesto ripetuto
Cambiamenti fisiologici
  • Sovrappeso
  • Gravidanza
  • Forte dimagrimento
Idiopatiche
Diagnosi differenziale (cause non direttamente correlabili a disturbi della colonna)

La complessità degli eventi che portano al dolore alla schiena che può coinvolgere la testa, le braccia, le gambe ha incentivato la costituzione di un ambulatorio specialistico di valutazione, diagnosi e cura della colonna vertebrale e dei suoi disturbi correlati presso la clinica Polistecailistica Apollonia. Il paziente viene valutato in prima visita mediante un esame completo che tenga conto dell’età del paziente, del lavoro (per verificare se il dolore o la disfunzionalità proviene da un lavoro usurante o gesto ripetuto), presenza di aberrazioni posturali o fisiologiche della colonna e degli arti inferiori, eventuali patologie correlate che possano poi riflettersi sulla colonna, l’utilizzo di farmaci che possano nel tempo portare a sindromi che colpiscono questo settore, anomalie del peso corporeo e delle abitudini alimentari, appoggio plantare, ATM e la presenza di fattori esogeni o endogeni escludendo patologie di ordine interni stico o di altra natura. La prima visita si avvale di una valutazione globale medico-strumentale dello stato di salute della persona e la valutazione del percorso medico-diagnostico che è necessario attivare per evidenziare la cause del dolore e della disfunzione. In base alla causa della disfunzione e del dolore viene attivato il percorso di cura integrato che potrebbe avvalersi dell’utilizzo di terapie riabilitative, elettromedicali specifici, l’utilizzo di ortesi correttive o conservative, terapie farmacologiche locali, loco regionali e infiltrative sino alle opzioni chirurgiche mininvasive di ultima generazione ove necessario anche in modo associato sino alla completa risoluzione della sintomatologia dolorosa e la ripresa della funzionalità con conseguente miglioramento effettivo della qualità di vita.

Trattamenti
Grazie a questi studi e all’esperienza clinica, l’equipe medica dell’ambulatorio della colonna della Clinica Apollonia ritiene fondamentale la gestione del dolore e la ripresa della funzionalità in modo immediato, efficace e realistico, mediante il recupero della funzione della colonna attraverso un inquadramento diagnostico e terapico multidisciplinare che possa essere continuato a casa dal paziente attraverso:

  • Trattamento conservativo: il nostro ambulatorio da la precedenza al trattamento conservativo a seconda della fase (acuta o cronica), dello stadio (pre intervento, post intervento etc. della zona Crioterapia, Tecarterapia, Laserterapia, Onde d’urto, Fisioterapia: mobilizzazioni, chiropratica, massoterapia distrettuale, ginnastica di rinforzo back-school, Mezieres, Bobath, correzione posturale metodo SEAS e neuro modulazione dinamica
  • Trattamento chirurgico: se necessario il trattamento chirurgico dev’essere il piu’ possibile mininvasivo con microchirurgica, senza inserimento di mezzi di sintesi nella colonna
  • Trattamento non chirurgico: terapia farmacologico sistemico (FANS, miorilassanti, analgesici, steroidi etc), terapia infiltrativa locale (analgesica, antinfiammatoria), radiofrequenza (gangliare, nervosa periferica, midollare) nella gestione delle neuropatie recidivanti e non responsive
  • Alimentazione, stile di vita: nutrizione adeguata (se obeso o troppo magro) ritorno o trasformazione ADL, propriocettività, attività adattive, attività di educazione del paziente a come gestire le problematiche legate ai dolori della colonna vertebrale
  • Ortesi: plantari, corsetti
  • Terapia del dolore: la Scrambler Therapy è efficace in caso di neuropatie non responsive a farmaci
    o trattamento chirurgico

Capo-collo
  • Artropatia dell’atlante e dell’epistrofeo: artrosi determina una limitazione della rotazione prodotta dalla sindrome dolorosa sottoccipitale
  • Cefalea muscolo tensiva
  • Cervicodinia
  • Nevralgia sub occipitale
  • Sindrome dell’atlante (rotazione)

Sintomi
In base alla sede, alla causa possono essere presenti:
  • rigidità spalle, scapole e del collo sino a instaurarsi il dolore irradiato cefalico che colpisce tempie, occhi, fronte
  • dolore ingravescente, costrittivo, a casco
  • cefalea muscolo tensiva con o senza aurea
  • dolore al legamento sub nucale
  • dolore e gonfiore alle mastoidi
  • difficoltà nella deglutizione
  • sindromi vaso vagali
  • parestesie arti superiori
Cervicale
  • Cervicalgia
  • Cervicobracalgia
  • Colpo di frusta (il “colpo di frusta” è il terzo tipo di trauma da incidente della strada)
  • Iperostosi anchilosante
  • Sindromi vagali
  • Spondiloartrosi cervicale
  • Torcicollo
  • Uncoartrosi
  • Iperlordosi
  • Rettineizzazione
Sintomi
In base alla sede, alla causa possono essere presenti:
  • Vertigini e/o acufeni durante alcuni movimenti del collo
  • Dolore al movimento del collo
  • Dolore irradiato al braccio o a entrambe le braccia
  • Senso oppressione debolezza e peso di una o due braccia
  • Limitazione antalgica o funzionale alla rotazione del collo
  • Nausea o tachicardia durante alcuni movimenti del collo
  • Possibili sincopi vaso vagali
  • Atteggiamento del capo inclinato, ruotato o shiftato
  • Intorpidimento delle mani o di una mano
Lombalgia
  • Artrosi
  • Cruralgia
  • Inversione di curva
  • Iperlordosi
  • Lombosciatalgia
  • LBP aspecifico
  • Scogliosi
  • Sindrome delle faccette
  • Spondilite anchilosante
  • Spondilolisi e spondilolistesi
Sintomi
In base alla sede, alla causa possono essere presenti:
  • Atteggiamento del tronco shiftato (inclinato verso la parte non dolente) o zoppia da fuga
  • Impossibilità all’estensione del tronco o inclinazione dolosa
  • Debolezza muscolare ad un arto inferiore
  • Dolore nel cammino, dolore ai carichi e dolore gluteo da seduto
  • Dolore lombare monolaterale irradiato lungo la gamba verso la distribuzione del nervo compresso
  • Dolore irradiato inguinale
  • Dolore irradiato laterale alla gamba
  • Dolore irradiato posteriore
  • Dolore irradiato alla tibia o perone o alle dita dei piedi
  • Possibile esacerbazione del dolore con sforzo, tosse e starnuti
  • Dolore che è presente in modo costante anche di notte sollevato per poco tempo attraverso
    posture antalgiche
  • Diestesie: parestesie, formicolii, intorpidimento, mancanza di sensibilità lungo la gamba verso la
    distribuzione del nervo compresso, riflessi osteo tendinei patellari o Achillei ipovalidi
Dorsalgia
  • Ipercifosi
  • Parsonage Turner
  • Rettineizzazione
  • Scogliosi
  • Sindrome Swennermann
  • Sindrome T12
  • TOC sindrome stretto toracico
Sintomi
In base alla sede, alla causa possono essere presenti:
  • Difficoltà alla respirazione contro resistenza o alla massima espansione toracica
  • Presenza di dolore durante gli atti respiratori
  • Dolore dorsale
  • Irradiazione del dolore lombare e glutea
  • Tendenza ad aumentare la postura cifotica per sfuggire al dolore
  • Stachezza di mantenere le posizioni elevate con le braccia
  • Intorpidimenti e formicolii durante il sonno
Sindromi sacroilliache e glutee
  • Coccidinia
  • Glutalgia
  • Meralgia parestesica
  • Sacro ileite
  • Sindrome bandelletta ileotibiale
  • Sindrome cauda equina
  • Sindrome del medio gluteo
  • Sindrome del piriforme
  • Sindrome TFL
Sintomi
In base alla sede, alla causa possono essere presenti:
  • Dolore centrale sacrale
  • Dolore epicritico nella posizione seduta
  • Impossibilità a sedersi per lungo tempo
  • Sedersi porta a diestesie e formicolii ad una o entrambe le gambe
  • Stare a letto aumentale le diestesie
  • Anestesia a sella
  • Dolore irradiato al perineo
  • Problematica di incontinenza vescicale e intestinale
  • Debolezza arti inferiori
  • Dolore durante il cammino
  • Trendelemburg nel cammino
  • Sindrome delle gambe senza riposo
  • Impossibilità all’estensione dalla posizione seduta se non dopo qualche minuto
  • Dolore a letto stando sul fianco o allungando le gambe
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